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Vedi cosa ho trovato?
Questa voce mi scava dentro.
Quanto ho pianto quando è morto... -
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"Vi è un incanto nei boschi senza sentiero.
Vi è un' estasi sulla spiaggia solitaria.
Vi è un asilo dove nessun importuno penetra
in riva alle acque del mare profondo,
e vi è un' armonia nel frangersi delle onde.
Non amo meno gli uomini, ma più la natura
e in questi miei colloqui con lei io mi libero
da tutto quello che sono e da quello che ero prima,
per confondermi con l’universo
e sento ciò che non so esprimere
e che pure non so del tutto nascondere."
Lord Byron
Edited by april743 - 23/9/2022, 15:33 -
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Dolcissima. -
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Ora li vedo! Stupendi. -
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cosa è, blumy? Non riesco a capire. -
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È bellissima. Quando l'hai composta, blumy? -
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Piove da un’ora soltanto,
ma il bimbo pensa che già
piove da tanto, da tanto,
sopra la grande città.
Piove sui tetti e sui muri,
piove sul lungo viale,
piove sugli alberi oscuri
con ritmo triste e uguale;
Piove: e lo scroscio si sente
giungere dalle vetrate
che versan lacrime lente
come fanciulle imbronciate
Piove; e laggiù sulla via
e in ogni casa, già invade
l’intima malinconia
di quella pioggia che cade.
(Ada Negri)
>È da stamattina che continua a girarmi per la testa questa delicata poesia di Ada Negri, imparata a scuola, non ricordo più se alle elementari o alle medie, tanti anni fa.
Mi sembrava giusto metterla qui. -
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Toccante. -
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La scultura, in bronzo, si trova a Ginevra ed è opera di un artista francese, Jean Louis Corby. Nelle intenzioni dell'autore dovrebbe rappresentare il dolore per la perdita di un figlio.
Edited by april743 - 10/10/2021, 19:51 -
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ho trovato un'immagine di questa scultura di fb e ne sono rimasta folgorata. È straziante, una rappresentazione del dolore, come mi mai mi era capitato di vedere. Non so dire quanto mi abbia toccato.
Edited by april743 - 10/10/2021, 19:50 -
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Recente scoperta. Mi affascinano questo dipinti. -
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<b>Condivido ogni singola parola delle riflessioni qui sotto riportate. Diciamo, che questo Signore mi ha letto nel pensiero.
"<«Il Quoziente Intellettivo medio della popolazione mondiale sta diminuendo nell’ultimo ventennio.
Una delle cause è l'impoverimento del linguaggio.
Diversi studi dimostrano infatti la correlazione tra la diminuzione della conoscenza lessicale (e l'impoverimento della lingua) e la capacità di elaborare e formulare un pensiero complesso.
La graduale scomparsa dei tempi (congiuntivo, imperfetto, forme composte del futuro, participio passato) dà luogo a un pensiero quasi sempre al presente, limitato al momento: incapace di proiezioni nel tempo.
Un altro esempio: eliminare la parola "signorina" (ormai desueta) non vuol dire solo rinunciare all'estetica di una parola, ma anche promuovere involontariamente l'idea che tra una bambina e una donna non ci siano fasi intermedie.
Meno parole e meno verbi coniugati implicano meno capacità di esprimere le emozioni e meno possibilità di elaborare un pensiero.
Gli studi hanno dimostrato come parte della violenza nella sfera pubblica e privata derivi direttamente dall'incapacità di descrivere le proprie emozioni attraverso le parole.
Più povero è il linguaggio, più il pensiero scompare.
La storia è ricca di esempi e molti libri (1984, di George Orwell; Fahrenheit 451, di Ray Bradbury) hanno raccontato come tutti i regimi totalitari abbiano sempre ostacolato il pensiero attraverso una riduzione del numero e del senso delle parole.
Se non esistono pensieri, non esistono pensieri critici. E non c'è pensiero senza parole.
Facciamo parlare, leggere e scrivere i nostri figli, i nostri studenti. Insegniamo e praticare la lingua nelle sue forme più diverse. Anche se sembra complicata. Soprattutto se è complicata.
Perché in questo sforzo c'è la libertà.
Coloro che affermano la necessità di semplificare l'ortografia, sfrondare la lingua dei suoi “difetti”, abolire i generi, i tempi, le sfumature, tutto ciò che crea complessità, sono i veri artefici dell’impoverimento della mente umana.
Non c'è libertà senza necessità.
Non c’è bellezza senza il pensiero della bellezza.»
Christophe Clavé<b> -
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sembra una preghiera. -
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Tu porti le poesie, io gli abbracci.
Con te, sono sempre in debito.
Grazie. -
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È recente questa tua poesia, blumette?
Se ti dico che la trovo bellissima, mi credi?
Non mi rimprovererai di usare sempre le stesse parole per commentare quello che scrivi?
Il fatto è che non ci sono altre parole per esprimere quello che penso. Se una poesia è bella, è bella. È inutile girarci attorno, è bella e basta!
E questa lo è: è bellissima e dolcissima.
Bentornata, poetessa.