Venerdì santo

Venerdì Santo

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    VENERDI’ SANTO

    Era un ribelle
    e come tale lo rispetto,
    come rispetto chiunque
    abbia il coraggio
    di credere nella speranza.
    In un mondo di regole
    ha indicato un punto fisso
    chiamato amore
    come regola di vita.
    Ha offerto se stesso
    come simbolo
    per le genti a venire,
    e le parole scandite agli amici
    dopo l’ultima cena
    sono taglienti come lame.
    Lo vedo nell’orto
    guardare il cielo della notte,
    pensando se vale la pena
    il sacrificio della vita
    per trasmettere alle genti
    l’idea dell’amore,
    e decide che ne vale la pena.
    Da lontano
    si sentono voci agitate
    che si stanno avvicinando.
    Lo vedo triste
    guardare gli amici che dormono
    mentre il cielo si spacca
    per la tragedia in atto.
    Il mondo dorme sempre
    mentre si consuma il mistero
    di una nuova idea
    che parte dal martirio.
    Il resto è un sentiero tracciato,
    e lui ne è consapevole.
    Era un maestro di coerenza,
    fino al sacrificio assoluto.
    Grazie!

    eugen


    L'ORTO DEGLI ULIVI

    Sotto le grigie fronde Egli salia
    - grigio, dissolto, - su per l'uliveto,
    premendo a tratti la cinerea fronte
    entro le ardenti mani polverose.

    «Dopo il tutto, anche ciò. Questa, la fine.
    M'è forza andare, pur se spenti ho gli occhi.
    E vuoi che affermi, Dio, la tua presenza
    nel mentre io stesso più non ti ritrovo?
    Più non ti trovo. Non ti trovo in me.
    E non negli altri. Non in questa pietra.
    Più non ti trovo, no. Solo, son io.
    Solo, con tutta la miseria umana,
    che a lenir nel tuo nome avevo impreso
    (inaudita vergogna!)... E tu, non sei».
    Dissero, poi, che un angelo discese...

    Un angelo? Perché? La notte, scese.
    E sfrascò di tra gli alberi, distratta,
    agitando i discepoli nel sonno.
    Notte non insueta. All'altre, eguale.
    Alle notti infinite, in cui riposa
    anche il cane randagio, anche la pietra.
    Triste notte qualunque; all'altre, eguale:
    prona, in attesa, al rifiorir del giorno.

    Che non scendono, no, verso chi prega
    supplice, in terra, angeli dal cielo;
    non s'accresce la Notte attorno a lui.
    Ogni naufrago è solo. E lo abbandona,
    fra i marosi, anche il padre; e lo respinge
    anche il grembo materno.

    (Rainer Maria Rilke)


    L'ORA DELLA PASSIONE

    ... per terra
    i discepoli, vinti dal sonno,
    giacevano nell'erba lungo la strada:
    Li destò:
    "L'ora del Figlio dell'Uomo è venuta.
    Egli si darà in mano ai peccatori".
    E aveva appena parlato che chissà da dove,
    ecco una folla di servi, una turba di schiavi,
    luci, spade e davanti a tutti, Giuda
    col bacio del tradimento sulle labbra.
    Pietro tiene testa con la spada agli sgherri,
    ma sente: " Non col ferro si risolve la contesa,
    rimetti a posto la spada, uomo.
    Pensi davvero che il Padre mio di legioni alate
    qui, a miriadi, non mi avrebbe armato?
    E allora, incapaci di torcermi un capello,
    i nemici si sarebbero dispersi senza lasciar traccia.
    Ma il libro della vita è giunto alla pagina
    più preziosa:
    Ora deve compiersi ciò che fu scritto.
    lascia dunque che si compia".
    (Boris Pasternak)


    VIA DELLE CROCI

    "Poterti smembrare coi denti e le mani,
    sapere i tuoi occhi bevuti dai cani,
    di morire in croce puoi essere grato
    a un brav'uomo di nome Pilato."

    Ben più della morte che oggi ti vuole,
    t'uccide il veleno di queste parole:
    le voci dei padri di quei neonati,
    da Erode per te trucidati.

    Nel lugubre scherno degli abiti nuovi
    misurano a gocce il dolore che provi;
    trent'anni hanno atteso col fegato in mano,
    i rantoli d'un ciarlatano.

    Si muovono curve le vedove in testa,
    per loro non è un pomeriggio di festa;
    si serran le vesti sugli occhi e sul cuore
    ma filtra dai veli il dolore:

    fedeli umiliate da un credo inumano
    che le volle schiave già prima di Abramo,
    con riconoscenza ora soffron la pena
    di chi perdonò a Maddalena,

    di chi con un gesto soltanto fraterno
    una nuova indulgenza insegnò al Padreterno,
    e guardano in alto, trafitti dal sole,
    gli spasimi d'un redentore.

    Confusi alla folla ti seguono muti,
    sgomenti al pensiero che tu li saluti:
    "A redimere il mondo" gli serve pensare,
    il tuo sangue può certo bastare.

    La semineranno per mare e per terra
    tra boschi e città la tua buona novella,
    ma questo domani, con fede migliore,
    stasera è più forte il terrore.

    Nessuno di loro ti grida un addio
    per esser scoperto cugino di Dio:
    gli apostoli han chiuso le gole alla voce,
    fratello che sanguini in croce.

    Han volti distesi, già inclini al perdono,
    ormai che han veduto il tuo sangue di uomo
    fregiarti le membra di rivoli viola,
    incapace di nuocere ancora.

    Il potere vestito d'umana sembianza,
    ormai ti considera morto abbastanza
    e già volge lo sguardo a spiar le intenzioni
    degli umili, degli straccioni.

    Ma gli occhi dei poveri piangono altrove,
    non sono venuti a esibire un dolore
    che alla via della croce ha proibito l'ingresso
    a chi ti ama come se stesso.

    Sono pallidi al volto, scavati al torace,
    non hanno la faccia di chi si compiace
    dei gesti che ormai ti propone il dolore,
    eppure hanno un posto d'onore.

    Non hanno negli occhi scintille di pena.
    Non sono stupiti a vederti la schiena
    piegata dal legno che a stento trascini,
    eppure ti stanno vicini.

    Perdonali se non ti lasciano solo,
    se sanno morir sulla croce anche loro,
    a piangerli sotto non han che le madri,
    in fondo, son solo due ladri.
    (fabrizio de andrè)


    PARLA SIMONE IL CIRENEO

    "Con me non aveva mai parlato,
    e tuttavia mi chiamò per nome;
    Non mi aveva mai fatto cenno,
    e tuttavia sapevo e son venuto.
    Subito dissi:
    "Non porterò la sua croce su le spalle...
    Egli cerca soltanto di appiopparmela
    poichè la mia pelle è nera."
    Ma andava a morire per un sogno,
    ed era tanto mite;
    Nei suoi occhi brillava una luce
    che gli uomini vengono a cercare da lontano.
    Fu lui a comprare la mia pietà;
    Feci per Cristo soltanto
    ciò che non avrebbe ottenuto
    da me Roma intera
    con i lividi della frusta e della pietra.
    (Countee Cullen)


    GESU' MUORE

    Ancora poche ore:
    Ancora pochi minuti.
    Ancora pochi istanti:
    la dura da trentarè anni.
    Trentatré anni che tu hai vissuto seriamente, minuto per minuto.
    Ora non puoi più sfuggire; ti trovi al termine della tua vita, al termine della tua via.
    Sei all'ultima estremità, nell'orlo del vuoto:
    Bisogna fare il passo,
    l'ultimo passo del dono, l'ultimo passo della vita che dà sulla morte.
    (M. Quoist)


    TRE MADRI

    Madre di Tito:
    "Tito, non sei figlio di Dio,
    ma c'è chi muore nel dirti addio".

    Madre di Dimaco:
    "Dimaco, ignori chi fu tuo padre,
    ma più di te muore tua madre".

    Le due madri:
    "Con troppe lacrime piangi, Maria,
    solo l'immagine d'un'agonia:
    sai che alla vita, nel terzo giorno,
    il figlio tuo farà ritorno:
    lascia noi piangere, un po' più forte,
    chi non risorgerà più dalla morte".

    Madre di Gesù:
    "Piango di lui ciò che mi è tolto,
    le braccia magre, la fronte, il volto,
    ogni sua vita che vive ancora,
    che vedo spegnersi ora per ora.

    Figlio nel sangue, figlio nel cuore,
    e chi ti chiama - Nostro Signore -,
    nella fatica del tuo sorriso
    cerca un ritaglio di Paradiso.

    Per me sei figlio, vita morente,
    ti portò cieco questo mio ventre,
    come nel grembo, e adesso in croce,
    ti chiama amore questa mia voce.

    Non fossi stato figlio di Dio
    t'avrei ancora per figlio mio".




    ESSI CROCIFISSERO IL MIO SIGNORE

    Essi crocifissero il mio Signore,

    ed egli non disse una parola per protestare.

    Essi crocifìssero il mio Signore,

    ed egli non disse una parola per protestare.



    Non una parola - non una parola - non una parola.



    Essi lo trafissero al fianco,

    ed egli non disse una parola per protestare.



    Non una parola - non una parola - non una parola.



    Essi lo inchiodarono alla croce,

    ed egli non disse una parola per protestare.

    Essi lo inchiodarono alla croce,

    ed egli non disse una parola per protestare.



    Non una parola - non una parola - non una parola,


    II sangue sgorgò vivo,

    ed egli non disse una parola per protestare.

    II sangue sgorgò vivo,

    ed egli non disse una parola per protestare.



    Non una parola - non una parola - non una parola.



    Egli chinò il capo e spirò,

    ed egli non disse una parola per protestare.

    Egli chinò il capo e spirò,

    ed egli non disse una parola per protestare.



    Non una parola - non una parola - non una parola.



    E piegò il capo e morì. »

    (canto spiritual)

     
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