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Olimpia2.
User deleted
Come al solito non so dov'è il posto giusto, se non fosse qui April fammi sapere dove.
Premesso questo, vorrei chiedervi un consiglio. Come sapete ogni anno partecipo ad un concorso di poesia in Sicilia. Questa volta è ad Agrigento e siccome l'anno scorso siete stati tanto bravi, che la poesia scelta da voi è andata come premio per merito speciale, anche quest'anno chiedo a voi il vostro parere.
Vorrei inviare la poesia prima di mettermi a studiare per il concorso interno sul lavoro, così non ci penso più.
Ho scremato e scremato tra le mie poesie fino ad arrivare a queste ultime e devo decidere quale di queste presentare.
Se mi date un consiglio, mi faresti un favore, poi farò una statistica e vedrò.
Posso presentare solo una delle poesie. Ve le posto qui, e grazie.
Olimpia
AMARITUDINE
Quando l’amarezza invade la mia bocca
vado a bere l’acqua pudica dal pozzo
ma non so sciacquare via
l’amaritudine della vita
chiamatemi Ortica, perché la mia essenza
vive verde e silenziosa
accanto alla lussuria della rosa.
***
LA SUA UNICA GRAZIA, IL GESTO DELLA MANO
Al notturno della civetta
l’amletica signora si siede
sulla pietra a riposare,
sfiorando con la mano
il sudario d’acqua.
***
IL GRIGIO DEGLI OCCHI
Il preludio sta negli occhi
di quello che sarà o che sarà stato
come il cielo al mattino
quando monta il futuro
e spezza il passato
Il colore indefinito
degli occhi di un vecchio
è come quello del bambino appena nato
che non sa ancora definire
la tinta del soggiorno.
Nel colore imprecisato
resta invero
un arrivo ed un ritorno.
***
FUOCO
Selvatica come il primo mosto
e rosa
ebbra di sostanza
e spina
raccoglieva il giorno sulla nuca
ardeva la notte di fuoco
fu albero dalle larghe fronde
e chioma delle sue verità
oscurando la debole mietitura
dell’incapace a sostenerla a fioritura
dal tocco dei suoi rami
si alzavano tempi veraci
di sudore e di gloria
ma il tempo è per tutti nemico
anche per lei e i suoi rami
ora che di alabastro le dita si adorna
fecondando radici a memoria
orme sulla brace dei suoi lustri tramonti.
Lei continua ad ardere
perché possa risorgere fuoco
non sa del vento che soffia sulla linfa
e del gemito spento.
***
RICORDI
Ricordo i castighi dell'infanzia
i punti a croce sulla pelle
il cappello e il cilindro di mio padre
le sue stupide sorprese
(all'improvviso, s'eclissava).
C'era, c'erano il porto delle navi finlandesi
le onde e le grida dei gabbiani
l'ixy kaxi kolmi* che mia nonna ripeteva
come l'inizio di una preghiera:
e la smorfia dell'acquirente che si arrendeva.
C'era il ricordo e l'amore per la danza tribale
degli emigranti italiani, l'ebbrezza,
la mia curiosità e differenza
il questionare sulle sottrazioni necessarie
lo smarrimento sulle piume dei pappagalli che brulicava
e all'ombra c’era la flebile luce dell'ingenuità
la piccola guerriera
che senza patria e senza esercito
conquistare il mondo voleva
voleva
perché c'erano tante cose c'erano
che scorrevano inevase sul pollice che succhiavo
come fosse lecca lecca
la magra consolazione da consumare
quel pollice che si inumidisce ancora
quando ricordo
quando ricordo
che c'era una carrozzina con ruote troppo grandi
perché potessi arrivare a vedere la bambina
che spariva per ritornare gatto da accarezzare
Ricordi, che non ricordo
quando il miele cola a sera
e mio padre che bacia mia madre
e fui testimone alle sue nozze con l'africano
(ché solo io sapevo dell'Africa e del suo nero,
me lo dissero i livori)
e poi il silenzio
...
il nulla
...
e di nuovo il ricordo
miserere pietas et alleluja
eterne giornate a coltivare
fior di zucca e di speranze
e c'erano una chiesa due chiese cento chiese
e la cattedrale c'era
che aveva una bocca troppo grande
per il mio piccolo deserto breve
viole e violette che fioccavano a rovescio
dal cielo
e c'era, qualche volta succedeva,
che pioveva.
*uno, due, tre
in lingua finlandese.
***
POSSO DISTURBARTI, MADRE ?
Sono arrivata a restituirti i sacri doni
erano tuoi i miei rosari e la supposta santità
di quando la vita non era blasfema
ed ero
l’erede della tua divinità
poi ho incontrato la bestemmia
e tutto è cambiato
ma tu battezzami ancora madre
con le tue acque chiare
e portami con te lontana
dai falsi paradisi.
Non essere con me offesa
se non ero scesa alla Stazione giusta
perché tra le dieci Ave Maria prima
e la genuflessione davanti al Padre dopo,
mi dolgono ancora le ginocchia.
***
Ecco finite.
Grazie per chi vorrà intervenire.
Olimpia
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non ho dubbi, io, olimpia bella: senz'altro la poesia "ricordi".
è, tra tutte, quella che preferisco.
l'ho amata appassionatamente dalla prima volta che l'ho letta. come seconda scelta, "Posso disturbarto, madre?".
se non hai proprio una data di scadenza imminente, ti consiglierei di aspettare il ritorno di marisetta e sentire anche il suo parere oltre al parere di blumy e di essena.
auguri, olimpia, per una tua meritatata vittoria.
un bacione.. -
Olimpia2.
User deleted
grazie April, terrò conto della tua scelta e posso aspettare anche il parere di Marisetta e Blumi e Essena, la scadenza è il 30 di giugno. Intanto, continuo a studiare per il concorso interno.
Un abbraccio grande e a presto.
Olimpia. -
essena.
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...olimpia è sempre imbarazzante scegliere tra tante belle poesie,quella che mi colpisce un tantinello di più delle altre è POSSO DISTURBARTI, MADRE ?
un abbraccio grande
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Olimpia2.
User deleted
Bene Essena, tengo conto anche del tuo parere.
Aspetto cosa mi consiglia Blumy e Marisetta quando torna.
Buona serata e grazie !
Olimpia.