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marisetta.
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Quando il Bambino nacque, a Betlemme,
era notte, e sembrava mezzogiorno,
mai le stelle, splendenti e belle
brillarono così
e la più lucente
andò a chiamare i Magi in Oriente.
In fretta si svegliarono gli uccelli
cantando in una forma del tutto nuova.
Perfino i grilli, stridendo
e saltando di qua e di là
cantavano: "E' nato.
è nato quel Dio che ci ha creato".
Sebbene fosse inverno,
bel bambino,
rose e fiori sbocciarono a migliaia.
Perfino il fieno, rinsecchito e duro
che fu messo sotto di te
germigliò e si rivestì
di rametti e di fiori....(continua). -
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Grazie, marisetta.
è tenerissima questa "cantata".
sei stata bravissima nella traduzione.
ci sono, nella forma dialettale, espressioni che sono praticamente intraducibili e che sono perfette così.
sono curiosa di vedere come te la caverai con "ninno mio sapuretiello", non credo che il termine "saporito" possa rendere l'idea di tutta la dolcezza che c'è dietro questa espressione.
sai, marisetta, rileggendo il testo, dopo la tua osservazione circa la tenerezza speciale che sant'alfonso provava per il Bambinello, mi è venuto da pensare che le parole che egli usa sono le stesse che userebbe una mamma, esprimono un affetto che è più "materno" che "paterno", più tipico di una sensibilità e affettività femminile che maschile.
aspetto il seguito.. -
marisetta.
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...in un paese che si chiama Ngadde
fiorirono le viti
e crebbe l'uva.
Come un grappoletto saporito,
Bimbo mio. ti morderei:
sei puro amore
mi fai dolce la bocca
ed ubriaco il cuore.
Mentre pecore e pastori guardavano,
comparve un Angelo, più splendente del sole
che gli disse:
" Non abbiate paura,
siate lieti, sorridete:
la terra è diventata paradiso.
Per voi è nato oggi a Betlemme
l'atteso Salvatore del mondo.
Non vi potete sbagliare:
lo troverete avvolto nei suoi pannicelli
coricato nel presepio."
Saltando veloci come cervi feriti
i pastori corsero alla capanna.
Vi trovarono Maria
con Giuseppe e la Gioia mia
ed in quel viso
gustarono un assaggio di Paradiso.
Poi tutti insieme
si misero a suonare
e a cantare con gli Angeli e Maria
con una voce così dolce
che Gesù fece:"aaahhh"
e poi chiuse gli occhietti
e si addormentò,
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e il seguito arrivò... perfino superiore alle attese.
brava marisetta!
te la sei cavata egregiamente.
è proprio bello questo testo.. -
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Natale Napoletano
Gesù scennette a mezzanotte
e se truvaje all’impruvvis ‘mmiez ‘ e botte
ma nun’ erano tracche
nun’ erano biancale
ma colp 'e mitra ‘e nu’ criminal
Dicette Gesù: “ Cos ‘e pazze!
"Ma che succede ‘ncopp ‘a terra?
Ll’aggio lasciata ‘npace e mò
trov ‘a guerra?
Che brutta gente,
chist’ sparan’ e acciren
pure pe’ na’ cosa ‘e niente!
Mò me ne torn’ ‘ncielo
dint’ ‘a pace do’ Paravis!”
Oh Gesù caro nun te ne scappà!
Fatt’ coraggio e resta ccà!
Puort’ ‘a pace addò nun’ c’ stà!Attached Image. -
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che carina!. -
marisetta.
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Ho sentito recitare questa poesia da un microbino, in modo buffissimo, ma ti devo confessare, Pip, che mi ha messo tanta tristezza. Sarà pure vero quello che dice, ma la violenza e la guerra ci sono sempre state e penso che a Natale ai bambini bisogna dare magia, serenità e speranza. Oltretutto, perdonami, tanto non l'hai scritta tu, non è un granché e non è neanche in un bel dialetto (scappà si dice fuì, resta si dice rummane,etc.). . -
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Non l'ho scritta io, non so scrivere in napoletano!
L'ho trascritta- copiandola- x una collega x crearle una cornice al biglietto di Natale x i suoi alunni di 5 anni.
L'anno prossimo ripeterò quella che ho postato 2 anni fa, che è molto carina e densa di significato - ovviamente spiegato- ma che ora non trovo qui.